Lucia Mascino, una bella storia di talento, passione e successo

di Claudio Sargenti

Giornalista

Il talento? Sì, certo, ci vuole anche il talento. Ma non basta. Servono lo studio, la passione, la tenacia, ma anche la determinazione nel voler seguire, i propri progetti anche a costo di cambiare, fino a stravolgere,se necessario, la vita, magari suscitando le perplessità della famiglia.

E’ una bella storia quella che racconta Lucia Mascino, giovane anconetana, attrice affermata, all’ISTAO in occasione dell’avvio della 53esima edizione del Master in Strategia d’Impresa.

Parla ai ragazzi in maniera chiara, diretta, semplice: per questo particolarmente efficace; non nasconde le difficoltà incontrate durante la sua carriera, divisa tra teatro, cinema e televisione; parla delle sue fragilità, ma anche delle delusioni, ampiamente ripagate però dalle tante soddisfazioni che la carriera le sta offrendo.

Come la settimana di recite ad Ancona per il debutto nel monologo “Smarrimento” scritto e diretto da Lucia Calamaro per Marche Teatro che ha debuttato allo Sperimentale. E la ”sua” città l’ha accolta con calore e affetto. Sempre sold out la sala. Al termine della “prima”, raccontano le cronache, il pubblico le ha tributato sette minuti di applausi.

E poi, dal prossimo 30 gennaio sarà sul grande schermo con “Odio l’estate”, insieme ad Aldo, Giovanni e Giacomo, mentre con l’anno nuovo la rivedremo in televisione nelle vesti di commissario nelle nuove puntate de “I delitti del BarLume”, la serie che l’ha portata al successo e l’ha consacrata al grande pubblico.

Senza dimenticare, poi, che è stata la testimonial di Matera Capitale della Cultura 2019.

Lucia racconta la “sua” storia: ricorda, ad esempio, che si era iscritta alla facoltà di Biologia e Scienze Naturali ad Ancona, perché le piacevano la fisica e le materie scientifiche. Ma, poi, a 21 anni dopo un grave lutto in famiglia, la decisione di cambiare vita, finendo per seguire il proprio istinto e la passione. Prima iscrivendosi a dei corsi serali di teatro a Numana, per poi frequentare, in maniera quasi fortuita, il Centro di Ricerca e Sperimentazione di Pontedera. Suscitando le perplessità della mamma: ma quale genitore non sarebbe quanto meno dubbioso di fronte ad un cambio così drastico? Con la mamma che continuava a dirle: ma sei sicura che è questa la strada che vuoi seguire? Ma poi che ci fai con il teatro?

Trovare la strada, spiega Lucia ai ragazzi senza giri di parole, significa “…trovare la propria nicchia ecologica (e qua torna la vecchia passione per gli studi di scienze naturali) necessaria per svilupparci, altrimenti saremo dei disadattati. E il teatro, aggiunge, è stata la mia nicchia ecologica.”

C’è del talento sotto, spiega, ma anche riconoscere un talento appare complicato. Serve, invece, molta tenacia perché, dice usando una metafora sportiva, sono gli ultimi giri che fanno la corsa.

Ma partire da una città come Ancona (“quando me lo chiedono, spiega, preferisco dire che sono marchigiana”) certo non aiuta. Ma è fondamentale fare squadra, scegliere bene i collaboratori più stretti, perché è molto importante lavorare con persone che tengono a te, che credono nel lavoro che fai. Bisogna puntare in alto, dice ai ragazzi, avere il meglio anche da chi ti è accanto, perché devi fare un viaggio insieme a loro.

Lucia non si sottrae alle domande dei presenti. Racconta le differenze che ci sono per lei almeno, tra teatro (“butti tutto fuori quello che hai dentro”), il cinema (“ti permette di sviluppare un lavoro interiore, in pratica ti lasci guardare dentro”) e la televisione (“si va sempre di fretta; in televisione è essenziale la rapidità”).

Risponde a tutti e su tutto, anche sugli attori e i registi con i quali le piacerebbe lavorare. Ma tiene distinta e distante la vita privata, lasciata rigorosamente fuori dai riflettori e dai social.

E’ schiva e riservata Lucia. Ma si trova bene insieme agli studenti. Del resto la sua non è e ne vuole essere una lezione tradizionale. Ha preparato degli appunti, una “scaletta” ma non le servono. Parla per quasi due ore e sempre in maniera diretta: seguite le vostre idee, i vostri progetti; mettete studio, passione e tenacia in quello fate. Lo ripete più volte: in economia, nell’impresa come nel mondo dello spettacolo.

L’ISTAO si apre a nuovi mondi, E’ una “contaminazione” che serve, che aiuta a capire e a far capire, soprattutto, ai giovani. Facendo parlare dei talenti veri. In fondo Lucia Mascino è la dimostrazione che con un po’ di impegno e tanta determinazione tutti ce la possono fare. Doveva diventare una biologa, un mondo e una professione che pure le piacevano. Ma poi ha stravolto la vita, è andata dietro alle sue passioni, trovando la strada che cercava. E oggi è un’attrice di successo.

Grazie Lucia per la bella “storia” che ci hai raccontato.

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