Le crisi nella stoffa della coscienza del mondo

di Luca Streri

Presidente movimento Mezzopieno

Durante una crisi, la capacità di comprensione, di adattamento e il tempo di reazione ai cambiamenti sono gli elementi discriminanti che possono fare la differenza.

Il mercato, dopo uno shock psicologico, cade di solito in uno shock economico, la crisi diventa così sempre più complessa e difficile da gestire, coinvolge progressivamente altre sfere della vita e della società e si evolve di pari passo con la fluttuazione della variabile più significativa in economia, la fiducia.

Con il calo della fiducia, il mercato modifica i suoi bisogni e le sue scelte, trova sempre più difficoltà a stabilire equilibri nei valori e nei consumi, diventa debole e irregolare e la propensione alla produzione e allo scambio sempre più imprevedibile. Al posto della tradizionale programmazione, la crisi cambia l’ordine delle cose ed obbliga a soddisfare bisogni impellenti e a volte irrazionali, stravolge la pianificazione.

Chi fa impresa sa bene quanto pianificare sia uno degli elementi essenziali per poter organizzare e gestire; capire come gestire il cambiamento ed essere pronti a modificare vecchi paradigmi è pertanto fondamentale per poter affrontare una crisi, grande o piccola che sia.

La creatività e la preparazione sono certamente elementi importanti ma si tratta soprattutto di un processo di revisione che non pensi soltanto a superare i problemi ma che generi delle soluzioni, organizzi delle risposte e che sciolga la complessità in favore della semplificazione. Un approccio valoriale oltreché tecnico può pertanto rappresentare uno dei modi più generativi per affrontare una crisi e per superarla con successo portando un miglioramento evolutivo permanente per l’impresa e per il bene comune.

Dal punto di vista psicologico, la volontà di cambiare e la fiducia nel cambiamento sono dinamiche individuali ma che assumono una dimensione collettiva e sociale e che si legano strettamente con la lealtà e il coraggio, elementi che parrebbero normalmente relegati all’ambito dell’etica. Accompagnare un cambiamento significa, pertanto, non solo addentrarsi nei nuovi bisogni e nelle criticità che una crisi porta con sé ma anche affiancarsi ad essi con il desiderio di comprenderli per capirne l’origine e per trovare nuovi strumenti di risposta, diversi dai precedenti. Cercare un modo per migliorare ciò che non ha funzionato.

Nelle grandi crisi i consumatori subiscono delle trasformazioni, le loro necessità cambiano, i gusti si modificano e nuove scelte prendono il posto di quelle vecchie con una rapidità che si verifica solo in questi particolari momenti. Mai come in questi frangenti l’elemento della novità trova spazio e senso: è una grande opportunità evolutiva. Anche in difficoltà economiche o sopraffatti dalla paura o dall’ansia, i mercati operano comunque sempre delle scelte e l’imprenditore interpretandole può accompagnarle con la sua capacità di rispondervi o addirittura anticiparle con la sua cultura, il suo stile e i suoi valori che daranno forma alla nuova società che sarà.

La crisi può costituire un vero punto di volta nella relazione tra economia e società e la scintilla che rende inevitabili i cambiamenti che il mondo stava preparando da tanto tempo nella stoffa della sua coscienza.

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