La sfida di Amazon: la consegna con il drone

di Valeriano Balloni

Consigliere ISTAO

All’inizio di giugno i giornali davano notizia che entro poco tempo Amazon sarebbe stata in grado di svolgere la consegna dei pacchi, servendosi di una flotta di droni elettrici certamente personalizzati alle funzioni d’uso delle consegne ad un particolare insieme di clienti.

Ciò che incuriosisce non sono tanto le soluzioni tecniche di un drone “personalizzato” per l’uso preposto, il vero problema sta nel coordinamento che non dipende tanto dalla tecnologia, seppur molto articolata.

A quanto pare Amazon ama le sfide innovative, perché l’utilizzo del drone elettrico come mezzo di consegna impone ripensare alla logistica degli spazi, dove avviene la preparazione delle cose ordinate, il loro caricamento sul drone e il suo rientro. Ciò comporta delle soluzioni organizzative nuove che richiedono diverse competenze ed un clima di convinta collaborazione dei soggetti coinvolti.

Questa scelta di Amazon ha il profumo di una sfida non soltanto tecnologica (utilizzo del drone elettrico per la consegna) ma anche organizzativa, vedi il problema logistico che si pone sul caricamento del drone che già deve essere progettato per essere semplice nella guida e a bassi costi di manutenzione.

Risulta chiaro che questa breve nota è dedicata in modo impressionistico a riflettere sul tipo di innovazione che sta valutando Amazon per rendere più rapido il processo delle consegne e ritorni dei prodotti in catalogo, nella logica di servire più efficacemente e rapidamente l’ignoto consumatore.

Come è noto i punti di riferimento, nell’ambito della strategia di marketing di Amazon, sono la varietà dei prodotti e la tempestività delle consegne.

Naturalmente una innovazione introdotta per migliorare le consegne con la tecnologia dei droni è una sfida di tipo imprenditoriale. Il caso Amazon è stilizzabile come primo caso di impresa a “rete sistemica”. L’idea dell’impresa come rete sistema origina dal fatto di servire un consumatore nei luoghi più lontani in minor tempo (Amazon, come noto non produce, ma organizza una rete-sistema di speciali “supplier”, i quali entrano nella rete-sistema con i prodotti richiesti Fig.2).

Amazon è dunque un sistema aperto; un moderno acceleratore di servizi che sono apprezzati da consumatori che vogliono acquistare e ricevere rapidamente a domicilio, senza passare attraverso il contatto con il personale che gestisce l’oggetto nei tradizionali luoghi di smercio.

L’uso dei droni è forse l’esperimento più audace che Amazon intenda oggi fare. E’ di certo l’espressione imprenditoriale più attiva nell’innovare il servizio che presta.

Un sistema come Amazon può funzionare – e lo dimostrano i suoi risultati – se vi è all’interno e all’esterno una collaborazione stretta tra i soggetti che a vario titolo lavorano o cooperano con l’impresa. Si tratta in questo caso di un senso di appartenenza relativamente nuovo di cui è certamente competente la sociologia dell’organizzazione: far sentirsi parte attiva di un sistema di ordine maggiore. Sarebbe certamente utile e importante per la sociologia dell’organizzazione conoscere le basi di questo senso di appartenenza al sistema Amazon come un tempo fu per i fornitori della Olivetti guidata da Adriano.

L’inserimento del servizio di consegne con i droni porrà certamente dei problemi di spazi e soluzioni nuove per il servizio dei droni. Si possono pensare varie soluzioni come le piattaforme mobili che come ascensori ospitano i droni dove atterrano in alto dell’edificio, scendono in basso in vari piani per il loro caricamento per poi essere riportati in alto sulla piazzola per il decollo.

Le soluzioni impressionistiche teste riportate sono di chiara ispirazione di Flaming, il regista della serie di film 007.

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