“POLICYMAKING”: il Business Game di economia politica

di Gianluca Lavezzari

Financial Analyst

Cos’è un Business Game

Il business game è fondamentalmente un gioco di ruolo che mira a simulare le dinamiche aziendali. I partecipanti vengono suddivisi in aziende virtuali, che devono guidare nel corso del tempo, prendendo delle decisioni nell’ambito delle varie aree funzionali (Vendite, Produzione, Acquisti, R&S, Qualità, Risorse Umane).

I business game, largamente diffusi negli Usa, sono ormai utilizzati dalle Business School italiane come strumenti di apprendimento. La loro valenza formativa si può riassumere essenzialmente in tre aspetti:

1. la capacità di sintetizzare i vari moduli affrontati offrendo una visione trasversale dell’azienda;

2. la possibilità di trasporre le nozioni assimilate in scelte concrete;

3. lo stimolo ad interpretare in modo attivo il ruolo di manager prendendo “sempre e comunque” una decisione.

I presupposti di Policymaking

Il progetto “Policymaking”, nato nel corso del 2018, ha avuto origine dall’obiettivo dell’Istao di rafforzare la formazione manageriale su tematiche di economia politica. Alla base di questa visione vi sono una serie di considerazioni:

  • In un mondo sempre più complesso e globalizzato, un percorso di studi qualificato deve necessariamente dare il giusto spazio a tematiche macroeconomiche.
  • Gli allievi, che diventeranno i dirigenti delle imprese italiane negli anni a venire, devono avere una cognizione economica che permetta loro di pianificare le strategie aziendali di medio termine.
  • I temi economici (andamento del ciclo economico, dinamiche del commercio internazionale, tassi di interesse, inflazione, etc ) devono sempre costituire un presupposto teorico per prendere le corrette decisioni operative.

Con queste premesse, la sfida che mi sono proposto in qualità di docente ed ex-allievo Istao, è stata questa: è possibile inserire delle tematiche di economia politica in un Business Game, che normalmente ha una caratterizzazione fortemente aziendalistica?

La risposta è coincisa nel lancio del progetto “Policymaking”, la cui prima edizione si è svolta a marzo 2019.

Le logiche e le dinamiche del gioco

In “Policymaking”, esattamente come nel business game aziendale, gli allievi vengono suddivisi in squadre che rappresentano Stati da amministrare. Per questi paesi i policymakers devono gestire le variabili chiave di politica economica (spesa pubblica, tassi di interesse, livello di tassazione etc).

Il gioco è costruito sui modelli tradizionali di economia politica (IS-LM, AD-AS etc) in modo da consentire un’immediata trasposizione del quadro teorico in azione.

Le decisioni dei policymakers di ogni paese determinano la crescita del Pil, il tasso di disoccupazione, il tasso di inflazione, il disavanzo di bilancio pubblico ed il tasso di disuguaglianza nella distribuzione del reddito.

Alla fine di ogni anno viene calcolato un punteggio sintetico dei vari valori («Country National Happyness») che misura l’efficacia delle politiche in atto e determina una classifica delle varie squadre.

Il gioco è strutturato su diversi anni e su un livello di complessità crescente: nel tempo vengono aggiunte variabili, cambia lo scenario internazionale ed intervengono shock esterni.

Il valore del progetto

Il Business Game Policymaking è stato pensato e costruito con l’obiettivo di creare un legame teoria/pratica anche su tematiche apparentemente avulse dalle scelte operative delle aziende.

Se in un Business Game tradizionale la corrispondenza tra logiche del gioco e vita aziendale è piuttosto immediata, Policymaking ha l’obiettivo ambizioso di abituare i partecipanti ad una contestualizzazione delle scelte operative in uno scenario macroeconomico di riferimento.

A tal fine, le lezioni sono caratterizzate dalla continua trasposizione del quadro teorico e dei risultati del gioco nella realtà, con l’obiettivo di rendere tutto il quadro di politica economica facilmente assimilabile al mondo corrente.

La grande partecipazione degli allievi, e i riscontri positivi della prima edizione, costituiscono un ottimo inizio per questo nuovo progetto formativo.

In una visione di medio termine, Policymaking potrebbe diventare uno strumento da estendere anche a manager già affermati, spesso focalizzati sulla quotidianità e poco abituati a riflettere su tematiche economiche.

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