DUBAI EXPO 2020: enormi opportunità per le imprese italiane e marchigiane

di Abdullah Al Atrash

Vice Managing Director MAS Paints – Dubai (UAE) e Alumno ISTAO 2003-2004

L’ EXPO 2020 si svolgerà a Dubai dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021 presso il “Dubai South District” facilmente raggiungibile sia dal “Al Maktoum International Airport” che dal “Dubai International Airport” e sarà attivo 7 giorni su 7, ospiterà padiglioni di 192 nazioni, offrirà 15 ore di intrattenimento al giorno, oltre 200 ristoranti e 60 spettacoli dal vivo al giorno.

Il Governo di Dubai, guidato dallo Sceicco Mohammad Bin Rashid Al Maktoum, sta organizzando uno degli expo che maggiormente saranno ricordati nella storia grazie ad un mix di tecnologia, edilizia, design, altissima qualità delle risorse umane e degli innumerevoli temi che verranno trattati.

Il titolo dell’EXPO è: “Connecting minds, Creating the future” e le tematiche trattate saranno tre: sostenibilità, mobilità ed opportunità ed ogni nazione partecipante ha scelto una di queste tematiche per presentare agli occhi del mondo la propria cultura fatta di tecnologia, storia, imprese, ricerca e sviluppo, turismo, ambiente, educazione, sanità e risorse umane. Il Canada ad esempio ha optato per la sostenibilità, la Cina per le opportunità, la Francia per la mobilità, il Marocco per le opportunità, la Tailandia per la mobilità Gli Emirati Arabi Uniti hanno scelto come tema quello di presentare il paese come un luogo ideale a livello globale per connettere persone, idee, merci, servizi, capitali e tecnologia grazie alla posizione strategica, potendo quindi svolgere il ruolo di HUB e coniugando lo sviluppo economico ed umano con la sostenibilità ambientale.

L’Italia ha optato per il tema delle opportunità scegliendo il titolo: “La Bellezza unisce le Persone”. Il padiglione italiano è stato progettato da Carlo Ratti, Italo Rota e Matteo Gatto e vorrebbe comunicare al mondo che l’Italia è un paese innanzitutto bellissimo con circa due terzi dei siti dichiarati Patrimoni dell’UNESCO presenti nel nostro territorio nazionale, con una storia antichissima ed una grande cultura e creatività insita nel suo DNA. Ma l’Italia non vuole solo presentare il suo passato ma anche una visione per il futuro e cioè quella di un paese fortemente appetibile per attrarre “cervelli”, turisti, capitali ed investimenti esteri, giovani, idee e far capire a tutti che non vuole più restare indietro alle altre economie sviluppate. Negli Emirati Arabi Uniti operano da molto tempo migliaia di imprese italiane di medio-grande livello ma soprattutto PMI ed il tasso di successo degli imprenditori italiani negli E.A.U. è uno dei più elevati in assoluto se confrontato con altre imprese provenienti da paesi sviluppati ed in via di sviluppo. La qualità e la professionalità degli operatori italiani (imprenditori, professionisti, artigiani, tecnici) è estremamente apprezzata dal mercato locale.

Ma quali sono i settori più appetibili per un’impresa che volesse entrare in questo mercato che, è bene ricordarlo, trattasi anche e soprattutto di un HUB, dal quale raggiungere facilmente enormi mercati in forte crescita in Africa dell’Est e del Centro, come i Paesi arabi, il subcontinente indiano, la Comunità degli Stati Indipendenti ed anche, in parte, il Sud Est asiatico? Molti.

L’Italia (e lo stesso discorso vale per la regione Marche) deve essere consapevole del suo enorme potenziale inespresso ed iniziare a “spiccare il volo”. L’Italia può offrire al mondo prodotti e servizi di eccellenza come: design, moda, architettura, grandi opere infrastrutturali, meccanica, industria alimentare, servizi sanitari, educazione di alto livello, farmaceutica, chimica, turismo, arredamento, energia rinnovabile, cultura, industria aerospaziale e ricerca. Tutti questi servizi e prodotti sono estremamente richiesti da decine e decine di mercati eppure non siamo in grado di coprire questo gap e di cogliere queste enormi opportunità.

Ma chi è venuto a Dubai sa bene che il mondo ha fame di Made in Italy e che l’Italia nel suo complesso gode di una straordinaria attrattività e reputazione. Mi verrebbe da dire che sono tutti innamorati dell’Italia tranne gli italiani. E purtroppo, in parte, è così. Occorre rimboccarsi davvero le maniche ed iniziare a cooperare invece di restare perennemente il “Paese dei campanili”. Ce lo chiedono a grandissima e disperata voce i nostri giovani. È giunto il momento di ASCOLTARLI.

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