Maurizio Bernardi Amministratore Delegato di BSH Italia

Maurizio Bernardi Amministratore Delegato di BSH Italia

Intervista di Sara Paoletti a Maurizio Bernardi
Dal 1967 ad oggi sono oltre 2000 gli allievi che sono passati nelle aule dell’ISTAO e con la maggior parte di loro l’Istituto ha costruito solidi rapporti che durano nel tempo. Ne abbiamo intervistati alcuni chiedendo di raccontare la propria carriera, partendo proprio dall’esperienza fatta all’ISTAO, con l’obiettivo di  dare suggerimenti e consigli alle giovani generazioni che si apprestano a frequentare un Master ISTAO o che stanno per uscire da uno dei nostri percorsi. Sicuramente le parole di questi manager di successo che sono stati fino a qualche anno fa nelle nostre aule sapranno dare la giusta carica di energia ai giovani  in un momento così importante della loro vita. Ecco allora che abbiamo raggiunto a Milano Maurizio Bernardi, classe ISTAO 1997-98, dal settembre 2015 Amministratore Delegato di BSH Italia.

Maurizio ci racconti brevemente il tuo percorso di carriera partendo dallo stage fatto in ISTAO fino ad oggi?

La mia avventura professionale si snoda attraverso tappa intermedie e nuovi punti di partenza.
Il filo conduttore è rappresentato da un percorso sempre internazionale e dalla costante curiosita’ di scoprire sempre nuove frontiera nel gestire aziende ma soprattutto persone.

L’ISTAO mi ha permesso di dare senso pratico agli strumenti di lavoro appresi teoricamente durante il periodo universitario e di avere consapevolezza delle varie aree aziendali da esplorare.

Dal 2008 ad oggi ho viaggiato attraversato culture aziendali, organizzazioni e sfide professionali profondamente diverse. Ciascuna di esse ha svolto un ruolo fondamentale nella mia crescita professionale, permettendomi avere sempre maggiore consapevolezza del complesso mestiere di gestire un’organizzazione.
Se nelle prime esperienze (SCM group, Danone, Siemens) mi sono concentrato maggiormente sugli aspetti tecnici (Controlling, Finance, Business Development, Strategy, M&A), in quelle successive (Nokia Siemens Networks, Solgenia group, Indesit Company) ho lavorato maggiormente sullo sviluppo della leadership.

Oggi penso di essere pronto per affrontare la nuova esperienza che ho intrapreso da Settembre 2015 come Amministratore Delegato di BSH Italia. Ma il viaggio è ancora lungo e si preannuncia sempre più interessante.

Rispetto a quando hai iniziato tu, che cosa trovi diverso oggi nel modo di lavorare in azienda e che consigli daresti ad un giovane che si appresta a cominciare un percorso all’ISTAO?

Lo sviluppo tecnologico, la globalizzazione e le varie crisi finanziarie sono stati i principali fattori che hanno mutato profondamente il modo di lavorare.
In un mercato dove i cambiamenti sono continui e repentini le aziende debbono essere veloci nel processo decisionale e sempre più attente al cliente nell’esecuzione. Internet ha portato ad una democratizzazione nelle dinamiche del consumo ed espone le aziende ad una maggiore vulnerabilità della propria reputation ed a maggiori pressioni sui prezzi. Le aziende sono più attente ai costi, più selettive negli investimenti, ma con maggiore attenzione all’innovazione, dotate di organizzazioni più snelle con un focus elevato sui processi di comunicazione interni ed esterni.
Le aziende di successo hanno oggi fame di “smart creative”, individui portatori di idee che possono contribuire all’innovazione. Oggi le aziende sono più tolleranti verso gli errori ma sempre meno tolleranti verso la non capacità decisionale a tutti I livelli.
Rispetto a qualche anno fa oggi esiste una ridondanza di informazioni che supportano il lavoro ma richiedono anche una maggiore capacità critica e di sintesi per discernere l’utile dal superfluo.
Al giovane allievo ISTAO consiglio di porsi con un atteggiamento imprenditoriale (che significa portare nuove idee, avere coraggio nel prendere decisioni motivate da adeguata analisi, portare sempre soluzioni e non problemi, essere sempre agenti positivi nel cambiamento), orientamento al risultato sempre (non conta quanto e come si lavora ma I risultati che si raggiungono), spirito di squadra (gli individualisti di fatto si pongono degli auto-limiti), senso etico/responsabile (verso l’azienda e le sue risorse) e rispetto delle regole.

Cosa ti ha aiutato ad avere successo nel mondo del lavoro e cosa serve secondo te oggi per intraprendere una carriera?

Il lavoro onesto paga sempre. La carriera si costruisce sulle relazioni e le relazioni buone si costruiscono sulla fiducia e sul rispetto. Lavorare tanto ed onestamente è la ricetta più semplice ma anche la più efficace per costruire relazioni durature e di qualità.

Mettere sempre passione in quello che si fa aiuta inoltre a trovare maggiore soddisfazione e motivazione nel lavoro, che sono fondamentali per fare sempre quel “qualcosa in più” che va oltre il puro e semplice “compitino” che è scritto nella job description. Ricevere dal proprio collaboratore qualcosa che in maniera intelligente e creativo va oltre la sua richiesta, produce sempre un’impressione positiva per un capo. Quel capo avrà piacere (oltre che interesse) ad affidare al collaboratore che si comporta in maniera “imprenditoriale” il lavoro più importante nel momento in cui se ne presenta l’occasione.