Dagli Elettrodomestici al Fashion passando per la Formula 1: un’allieva ISTAO racconta la sua storia
Intervista di Sara Paoletti a Giorgia Riganelli, Financial Controller in Trussardi Group
Continuiamo nel nostro percorso di interviste agli Alumni per raccontare, di settimana in settimana, le storie dei tanti per i quali l’ISTAO ha rappresentato un trampolino di lancio, ma che poi hanno costruito la propria carriera professionale attraverso un percorso fatto di sacrifici, scelte coraggiose, impegno e quello spirito imprenditoriale che ai nostri giovani viene trasmesso sin dai primi giorni.
Abbiamo raggiunto Giorgia Riganelli, Financial Controller in Trussardi Group.
Giorgia ci racconti brevemente la tua carriera professionale partendo dallo stage fatto al termine del Corso ISTAO fino al ruolo che hai oggi?
Nella mia storia professionale ho avuto la possibilità operare in diversi settori, dall’elettrodomestico al fashion passando per l’automotive. Lavorando nel controllo di gestione ciò che rende sempre nuovo il mio lavoro è il settore, perché ognuno ha le sue peculiarità che richiedono attività di pianificazione e controllo specifiche.
Lo stage ISTAO mi ha portato in INDESIT COMPANY dove ho trovato un ambiente interessante e familiare nonostante fosse una multinazionale. A quei tempi avevo il ruolo di IT Controller e mi occupavo del controllo dei costi dell’area Sistemi Informativi che, come costi e persone, si poteva considerare un’azienda nell’azienda. Dopo tre anni ho sentito l’esigenza di avere una visione più globale del business per cui, dopo una lunga selezione, ho iniziato la mia avventura in formula uno come Business Controller F1 Racing Team. Che dire… questa esperienza è quella che suscita sempre curiosità, quindi spenderò qualche parola in più. In FERRARI ho trovato un ambiente molto dinamico, stimolante ed estremamente competitivo non solo in pista. Ho avuto modo di lavorare a stretto contatto con personaggi che hanno fatto la storia della formula1 come Jean Todt, uomo pignolo e dalla memoria incredibile per i numeri in grado di avere sempre tutto sotto controllo, Ross Brown, Stefano Domenicali ed altri professionisti di alto livello. Lavorare in FERRARI mi ha dato molte soddisfazioni professionali, sono cresciuta come controller e come persona, si lavorava a ritmi serrati, sempre sotto stress, bisognava dare risposte immediate e precise e lo scenario cambiava dalla domenica al lunedì in base all’esito del gran premio. Il lavoro in team era la regola per raggiungere un unico obiettivo comune, la vittoria.
Ad un certo punto ho sentito l’esigenza di mettermi in gioco in un settore che mi fosse più congeniale ed ho deciso di entrare nel mondo della moda, un ambiente dove l’estro e la creatività, il glamour si respirano in ogni area aziendale, completamente diverso dal mondo metalmeccanico dove avevo lavorato sino ad allora. Ora sono Financial Controller Controller in Trussardi, un marchio storico della moda Italiana in grado di reinventarsi per essere sempre attuale, qui ho avuto modo di conoscere tutte le fasi della creazione di un prodotto moda: dall’idea alla vendita del capo anche se dalla parte dei numeri!
Una storia bellissima ed entusiasmante Giorgia, restiamo nel mondo del fashion dove lavori ora, da sempre molto affascinante soprattutto per le donne, che significa lavorare in questo settore, che caratteristiche bisogna avere?
Si la moda è un settore che mi ha sempre affascinato, per questo ho deciso di confrontarmi con questa realtà. La parte sociale è l’aspetto più evidente e appariscente, il “sogno” che la moda comunica verso l’esterno, ma lavorandoci dentro ho capito che dietro le quinte c’è un duro lavoro che pochi immaginano.
Questo settore oltre ad avere un peso rilevante nella nostra economia, rappresenta uno dei campi di eccellenza del made in Italy. La moda è un insieme di intuito, estro e creatività, ma anche di management e organizzazione; si tratta di componenti apparentemente discordanti che devono convivere per raggiungere l’obiettivo comune del successo, è questo aspetto che, secondo me, rende unica l’industria della moda. Ciò comporta aspetti di complessità in termini relazionali tra i soggetti aziendali, come controller occorre supportare le funzioni creative, senza perdere il dovuto rigore gestionale e supportare l’anima “emozionale” affinché comprenda le implicazioni più strettamente quantitative.
Come controller mi interfaccio continuamente con tutte le aree aziendali per questo le capacità relazionali interpersonali sono fondamentali, oltre alla precisione e all’affidabilità dei dati forniti, sulla base dei quali il management è chiamato a prendere decisioni strategiche.
Giorgia perchè consiglieresti ad un neo-laureato di fare un Master, che valore pensi possa dare ad un giovane che si appresta ad entrare in azienda?
Il master ISTAO per me è stata una splendida esperienza, che mi ha arricchita non solo a livello professionale ma soprattutto a livello umano, una grande famiglia che mi ha supportato nell’ingresso nel mondo del lavoro. Mi ha aiutata a passare dall’università all’azienda, fornendo un quadro completo di tutte le aree aziendali e indirizzandomi in quella che più mi era congeniale. Consiglio a tutti i neo-laureati, ma anche a chi vuole approfondire degli argomenti per crescere nella propria professionalità, un corso ISTAO, perché oltre all’alta qualità dei docenti e degli argomenti trattati, c’è uno staff che con passione e professionalità ti segue e ti aiuta ad indirizzare nel modo migliore il tuo futuro.
Da quando hai iniziato a lavorare tu, puoi sintetizzarci i cambiamenti nel modo di lavorare e dare qualche suggerimento alle giovani generazioni di allievi ISTAO?
Nonostante non vanti una carriera lunga decenni, ho notato grandi mutamenti nel mondo lavorativo in questi 10 anni, la presenza di mercati sempre più concorrenziali, l’accorciamento dei cicli di vita dei prodotti, la progressiva accelerazione dei processi di obsolescenza delle competenze a fronte della necessità di innovazione, sono fattori che hanno messo in crisi le logiche tradizionali di gestione aziendale richiedendo alle imprese la capacità di sviluppare modalità e prassi gestionali nuove, in modo da adattarsi continuamente al mercato, diventando quindi flessibili. Il rapido sviluppo tecnologico fa la parte del leone in questi cambiamenti, siamo sempre più social ed interconnessi, il mondo sta diventando sempre più un unico sistema sociale ed un unico mercato globale, questo dinamismo ambientale ha costretto le aziende a cambiamenti organizzativi e strategici rapidi e ad un’intensificazione delle attività di pianificazione e previsione in modo da poter anticipare il cambiamento ed intervenire per attuare eventuali azioni correttive, nuove figure professionali si sono sviluppate come ad esempio il “Business Analyst”.
Per approcciarsi al mondo del lavoro ci vuole una buona dose di determinazione, la curiosità di sperimentare, senza aver paura di sbagliare e soprattutto traendo insegnamenti dagli eventuali errori. La flessibilità “gestita” e non “subita” consente di costruirsi una professionalità completa e spendibile con successo nel mercato del lavoro. Tutto questo richiede un atteggiamento attivo e l’adozione di un orizzonte di medio periodo per vedere realizzate le proprie aspirazioni professionali.