Oltre i distretti industriali delle Marche
Porto San Giorgio 18 maggio 2018, ore 17:30
Il seminario, voluto dall’amministrazione comunale di Porto San Giorgio e dal Centro Studi G.B. Carducci, ha l’obiettivo di promuovere una consapevole diffusione tra gli stakeholders del territorio – micro, piccole e medie imprese (PMI), enti pubblici, associazioni datoriali e sindacali, professionisti – al fine di costruire una visione capace di andare oltre il presente, coinvolgendo, e impegnando il Territorio e le Amministrazioni locali, sul tema delle politiche note con il nome di Industria 4.0.
Il seminario è organizzato in momenti di analisi e proposte, con gli interventi di Fabio D’Erasmo, Paolo Sbattella e Guido Tascini, cui seguiranno osservazioni e riflessioni da parte dei sindaci Nicola Loira, Paolo Calcinaro e Remigio Ceroni. Le conclusioni dei lavori sono affidate a Pietro Marcolini, Presidente dell’ISTAO, la business school fondata in Ancona nel 1967 dall’economista Giorgio Fuà e fortemente ispirata alle figure imprenditoriali di uomini come Adriano Olivetti ed Enrico Mattei.
La globalizzazione e lo sviluppo economico legato alla quarta rivoluzione industriale, (automazione, intelligenza artificiale e interconnessione, ossia l’integrazione delle smart tecnologies nei processi industriali), sono fenomeni che stanno profondamente trasformando i nostri sistemi socio-economici.
Il World Economic Forum stima che in 4 anni i robot sostituiranno 5 milioni di posti di lavoro. John Maynard Keyes definì “la scoperta di nuovi mezzi per risparmiare sull’utilizzo del lavoro” come “Disoccupazione tecnologica”.
Secondo il rapporto “Future Jobs”, il settore amministrativo sarà quello più colpito dall’avanzata della robotica e dell’intelligenza artificiale.
Secondo Klaus Schwab, fondatore del WEF, “Per evitare lo scenario peggiore, cioè il cambiamento tecnologico accompagnato da carenze di talenti, disoccupazione di massa e crescente disuguaglianza sarà fondamentale la riqualificazione e l’aggiornamento professionale dei lavoratori”.
E cosa ben più importante “We need leaders who are emotionally intelligent, and able to model and champion co-operative working. They’ll coach, rather than command; they’ll be driven by empathy, not ego. The digital revolution needs a different, more human kind of leadership”.In Italia si stima che l’effetto della quarta rivoluzione industriale sarà in pareggio con 200.000 posti di lavoro persi e altrettanti creati. A novembre 2015 il Mi.Se. nel presentare il documento “Industry 4.0, la via italiana per la competitività del manifatturiero” indicò 8 aree di intervento in cui promuovere uno sviluppo 4.0 da trasformare in opportunità di lavoro e crescita:
- rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione;
- favorire la crescita dimensionale delle imprese e le reti d’impresa;
- favorire la nuova imprenditorialità innovativa per accelerare la trasformazione digitale dell’industria;
- definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo;
- garantire la sicurezza delle reti (cybersecurity) e la tutela della privacy;
- assicurare adeguate infrastrutture di rete;
- diffondere le competenze per Industry 4.0;
- canalizzare le risorse finanziarie, convogliando nuove risorse finanziarie alle imprese.
- Ciononostante,pur se la sfida e’ in corsa , la realta’ italiana mostra ancora un ritardo rispetto a quella tedesca che avviò il governo di questo processo nell’ormai lontano 2012.
PROGRAMMA
MODERA: Stefano Cesetti, Resto del Carlino
ANALISI E PROPOSTE
Globalizzazione e governo del territorio
Fabio D’Erasmo, Centro Studi Carducci
Occupazione e nuove attività produttive
Paolo Sbattella, Centro Studi Carducci
Ricerca e Innovazione
Guido Tascini, Centro Studi Carducci
OSSERVAZIONI E PROSPETTIVE
Nicola Loira, Sindaco di Porto Sangiorgio
Paolo Calcinaro, Sindaco di Fermo
Remigio Ceroni, Sindaco di Rapagnano
CONCLUSIONI
Pietro Marcolini, ISTAO – Istituto Adriano Olivetti
DOMANDE DEL PUBBLICO